Sinossi:
Pietro, Ebe, Pasquale, Vincenzo, Gianni sono cinque persone
molto diverse tra loro, dall’identità forte e intensamente
impegnati nel loro lavoro, ma non solo: ognuno di essi dedica
buona parte del proprio tempo libero in attività di utilità
sociale. Pietro come animatore per bambini, Ebe come sindacalista,
Pasquale e Vincenzo quali membri di organizzazioni non governative
per la cooperazione con il Terzo Mondo, mentre Gianni si
occupa di progetti per la difesa dell’ambiente. All’apparenza,
tranne il fatto di vivere o essere vissuti a Torino, non
hanno nulla in comune. Eppure, solo vent’anni prima, questi
cinque personaggi hanno condiviso una delle pagine più importanti
e contraddittorie della storia italiana del dopoguerra.
Nell’autunno del 1980, dopo 35 drammatici giorni di sciopero,
si chiudeva la vertenza che aveva visto contrapposti la
FIAT e il movimento operaio della più nota azienda italiana.
Dopo dieci anni di lotte, iniziate nel 1969 con l’autunno
caldo, la più forte e combattiva classe operaia europea
veniva sconfitta dalla raffinata strategia repressiva dell’azienda
torinese e dalle pesanti divisioni interne. Ma anche da
una trasformazione generale del capitalismo mondiale di
cui pochi, all’epoca, avevano sentito la portata: la fine
del fordismo, l’inizio della globalizzazione.
Passando dal presente al passato e infine al futuro dei
cinque personaggi, il film cerca di raccontare questi anni
di trasformazione, ma anche di indagare le domande che i
protagonisti pongono con le loro stesse vite: è veramente
finita ogni ipotesi di trasformazione collettiva della società?
In che modo si può ancora "cambiare" in un mondo sempre
più tendente all’omologazione? Che senso ha "dare l’esempio"?