Sinossi:
Tratto dai racconti di
Marina Mizzau, “Come si fa un martini” è un film corale
costruito su microstorie che si intrecciano in un percorso a
incastro. Siamo a Milano. La parte centrale del film si
svolge in un ristorante alla moda. Una sera di inizio
estate.
Bruno e Francesca sono una coppia in crisi la cui situazione
si potrebbe riassumere nella frase “né con te, né senza
di te”. Non c’è argomento tra loro che non diventi
subito volontà di affermazione, rivendicazione del diritto
ad avere l’ultima parola. Attualmente, una pianta grassa
sembra essere “l’esca” dei loro litigi. Oggi però
devono fingere amorevole complicità nel tentativo di
spillare soldi a Luisa, madre di Bruno. Ne hanno veramente
bisogno…
Rita è molto innamorata di Giulio. Troppo. Con lui si
comporta come una bambina spaventata dall’idea
dell’abbandono. Incapace di comunicargli le sue ansie,
Rita ricorre all’analisi per poter dare voce alle sue
nevrosi. Giulio è invece troppo concentrato sui suoi affari
per poter essere sensibile alle attenzioni silenziose di
Rita. Domattina devono partire insieme per New York…
Lino e Viola, Anna e Gigi sono due coppie sposate e legate
tra loro da un’amicizia di lunga data. Viola e Gigi sono
sospettati di essere amanti dai loro rispettivi coniugi. È
Viola che organizza la cena al ristorante, forse proprio per
allontanare i sospetti. La sera, al tavolo, il disagio è
evidente. L’imbarazzo ammette solo discorsi futili e
insignificanti – del tradimento non si può parlare – ma
qualsiasi cosa si dica carica le parole di altre
intenzioni…
Albino e Paolo. Padre e figlio. I due non si vedono da
parecchio tempo. Albino, vecchio rappresentante in pensione,
è arrivato a Milano dal Veneto per assistere al concerto
del figlio: Paolo è un baritono di buona fama. Tra i due
nasce un confronto pieno di rancore e incomprensioni.
Entrambi si rifiutano di riconoscere parte di sé
nell’altro. In realtà si assomigliano molto. Tale padre,
tale figlio…
Andrea e Enrico raccontano a Sonia la storia di Carla e
Dario, due impiegati un tempo innamorati l’uno
dell’altra, ma così timidi da essere incapaci di dirselo.
Un giorno Dario, forse per un piccolo malinteso, si lascia
trasferire in un’altra città, ponendo fine ad un amore
mai manifestato… Ora li stanno aspettando. Dovrebbero
arrivare insieme al ristorante. Andrea, capo ufficio, ha
mandato Carla, ignara, a ritirare all’aeroporto un plico
di documentazione urgente, sapendo che Dario ne sarebbe
stato il latore…
Alona, una bella ragazza russa, porta vivacità
all’interno del gruppo di redazione di una rivista
letteraria, riunita al ristorante per festeggiare il
compleanno di Clemente, il direttore. Giancarlo, Mariano e
Gina fanno a gara per esporre ad Alona - la straniera - vizi
e virtù degli italiani. Clemente presiede rivendicando a sé
gli argomenti, la linea, la durata. Ben presto però, il
principio di unanimità si sfalda e i discorsi si accendono
di forte conflittualità.
Ingaggiare una discussione su come si fa un martini, in
certi ambienti mondani, è considerato uno dei passatempi più
divertenti. Da più di un secolo è argomento di chiacchiere
tra uomini illustri, tra gente sofisticata, ai cocktail
parties, negli american bar, nei grandi hotel e oggi – più
democraticamente – anche su Internet. Ciascuno con la sua
ricetta rivendica la perfezione del proprio martini, alcuni
cinici lo chiamano “il mio personaltini”. Di martini si
discute anche al bar del nostro ristorante, tra barman, maître
e camerieri. In questo caso però, la gerarchia dei ruoli
prevale sull’opinabilità egalitaria delle ricette.