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CAST
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Dennis Quaid, Jake Gyllenhaal, Sela Ward, Ian Holm, Emmy
Rossum
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PREMI
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RECENSIONI
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Secondo i nuovi canoni del film bluckbuster (quanto meno
nelle intenzioni) ad alto investimento l'inizio è sancito
dal logo della casa di produzione modificato ad hoc in
perfetto stile glaciazione. Infatti la pellicola di Roland
Emmerich (Il patriota) ci proietta nell'apocalittico
scenario di una nuova glaciazione provocata, ovviamente,
dall'inquinamento.
La Cassandra di rito è il Dr. Jack Hall (Dennis Quaid, che
sembra rinato nel suo post Meg Ryan) esperto climatologo che
ha sviluppato un modello secondo il quale la modifica della
Corrente del Golfo, porterebbe alla creazione di cicloni che
innescheranno una nuova glaciazione.
Ovviamente nessuno mai è profeta in patria e quindi resta
inascoltato, almeno finché non scoppia il problema ed il
mondo si trova di fronte ad un freddo senza precedenti.
Inutile dire che per mantenere alto il coinvolgimento
emotivo il figlio di Jack, Sam (Jake Gyllenhaal / Moonlight
Mile) rimane bloccato a New York in piena "zona pericolo" e
l'ardito padre tenterà l'impossibile salvataggio.
Rivisitazione del classico filone anni '70/'80 dei film
catastrofici, dove un gruppo di personaggi si ritrova a
fronteggiare una situazione al limite dell'impossibile e
dove qualcuno morirà (non senza il dovuto omaggio) e qualcun
altro si salverà. Fiera dell'ovvio e dello scontato, la
"forza" del film risiede soltanto negli incredibili effetti
speciali che simulano la glaciazione, in effetti lo facevano
talmente bene che in sala la temperatura era prossima allo
zero. Veramente notevole la New York formato "ghiacciolo" in
cui la Statua della Libertà rimane come solido simbolo per
riscaldare con la sua torcia il cuore degli americani... un
po' Pianeta delle Scimmie (il primo ovviamente).
Emmerich sembra voler riscattare il suo passato di regista
superficiale e molto "USA oriented" inserendo nella
pellicola un tema piuttosto scottante - nonostante il freddo
- come quello ambientale e puntando decisamente il dito
contro l'Amministrazione che sembra ignorare tranquillamente
il problema. Arriviamo addirittura a vedere il Messico
chiudere la frontiera con gli Stati Uniti ed il Presidente
trattare la negoziazione del debito con gli stati
dell'America Latina pur di salvare la popolazione. Forse sta
nascendo un nuovo Michael Moore, o forse no.
Valerio Salvi – Film Up
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