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     CAST


Ewan McGregor, Natalie Portman, Hayden Christensen, Ian McDiarmid, Pernilla August, Samuel L. Jackson, Frank Oz


     PREMI

 

 


     RECENSIONI


Giunge così a compimento la "trilogia prima della trilogia" per eccellenza, e nello stile di George Lucas: in una festa sensoriale per la cura visuale e per gli effetti sonori. L'epilogo del cosiddetto prequel a Guerre Stellari non è naturalmente un mistero: l'inesorabile caduta di Anakin Skywalker nel lato oscuro della forza e la sua metamorfosi in Darth Fener, sullo sfondo di un rivolgimento galattico in senso autoritario. E non mancano le premesse al IV episodio. Normalmente dicendo così tanto di un film si rischia di rovinarne la sorpresa e la magia, ma non in questo caso. Ed è proprio questo il problema principale del terzo episodio, il fatto di costituire in larga parte un punto di raccordo tra le due trilogie, mostrando quanto fino a questo momento era stato solo immaginato dai fan della vecchia saga. Del resto voci rivelatesi poi esatte sulla cornice allo scontro tra Obi-Wan Kenobi Darth Fener si rincorrevano su Internet da prima che questa trilogia entrasse in fase di produzione. Ed è inevitabile che una serie di enorme popolarità come questa debba pagare una qualche forma di tributo ai fan. E così si procede sulla via della strizzatina d'occhio agli appassionati, lasciando nel film decine di microriferimenti a fatti, personaggi e stili caratteristici degli episodi IV, V e VI. Ad esempio in questo film possiamo vedere Natalie Portman in una maratona di acconciature (in pratica una diversa per scena), molte delle quali già usate da Carrie Fisher nel ruolo della principessa Leila. Per il resto il film ha un andamento quasi vignettistico, presentando una serie di microepisodi che conducono all'inesorabile conclusione. Proprio per questo non si riesce a percepire chiaramente la drammaticità del passaggio dalla luce alle tenebre di Anakin (interpretato in maniera più convincente da Hayden Christensen). D'altra parte possiamo osservare un'ottima prova da parte di Ewan McGregor (Obi-Wan), degno erede del ruolo già interpretato da Sir Alec Guinness. Il fatto che l'esito di questa trilogia sia noto naturalmente non cancella la magia di Guerre Stellari, presente nei personaggi, nelle situazioni e nei sontuosi scenari realizzati interamente in digitale. Eppure chi ha visto, rivisto, amato e poi rivisto i primi tre film realizzati da Lucas sente che c'è qualcosa che manca. È ovvio che la parte visuale debba farla da padrone in un film di questo genere, ma bisogna rilievare che manca quella cura nei dialoghi che ha reso memorabili alcune battute dei precedenti lavori. E questo è un peccato perché erano anche i dialoghi a conferire spessore ed epos alla serie conclusasi nel 1983. In questo modo "La vendetta dei Sith" finisce per essere un film piacevole, magari anche in grado di regalare anche qualche piccola emozione. Ma lungi dall'essere indimenticabile.
Mauro Corso - Film Up


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