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Billy Crudup, Claire Danes, Rupert Everett, Tom Wilkinson


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Gay, bisex, travestiti e transessuali ormai imperversano senza requie per il nostro etere e nessun programma televisivo può farne a meno.
Rassicuranti, ad uso e consumo familiare e non certo trasgressivi, sono loro ormai le vere Star multimediali dei nostri tempi.
Come lo erano in altri tempi gli Attori-Attrici inglesi del Seicento dopo la Rivoluzione puritana di Cromwell, che condannando come immorali le donne di teatro, aveva partorito il paradosso della "normalità" di Uomini nei panni delle grandi eroine shakespeariane.
Normalità sicuramente poco normale che lasciava sui suoi interpreti i segni dell'ambiguità (e pensate al contemporaneo fenomeno dei cantanti castrati, ancora meno normale, e che lasciava ben altri segni).
Ned Kynaston , che come dicono le cronache e come ci racconta Jeffrey Hatcher nella commedia " Complete Female Stage Beauty " da cui è tratto il film, è una bellissima "attrice" (anche se il Billy Crudup scelto per il ruolo appare in vesti muliebri più caricaturali che realistiche) e si concede di recitare ruoli femminili anche nel privato come amante del Duca di Buckingham.
Ma soprattutto conosce l'arte di essere una donna sul palcoscenico e di regalare al pubblico le emozioni della povera Desdemona, emozioni che nemmeno una donna vera come la giovane Maria, quando Carlo II ritorna sul trono e abolisce finalmente le restrizioni bigotte del suo predecessore, riesce a dare.
Perché la femminilità biologica è una cosa e quella teatrale è un'altra, da costruire fino alla perfezione e fino all'ultima scena.
Perché Maria ha bisogno di Ned per essere un attrice e Ned ha bisogno di Maria per cominciare ad essere un uomo e scoprire altri scenari della sua identità.
E' uno scambio amoroso dentro ad un continuo scambio di ruoli sessuali e al gioco privato ed intimo del "Chi sei adesso?".
"Non lo so" risponde Ned dopo aver interpretato per la prima volta Otello e sembra quasi che la sua dichiarazione parli anche a nome della pellicola e del regista Richard Eyre, ex direttore del Royal National Theatre, sicuramente molto attento alla costruzione dei caratteri ( divertente il grottesco Re Carlo di Rupert Everett ) e alla direzione degli attori, ma altrettanto sicuramente anche molto indeciso tra ricostruzione storica, commedia, sentimenti e dramma personale.
Insicurezza che se non altro ci porta alla sicurezza di aver visto un film che rispecchia nel bene e nel male l'anima del suo protagonista: né Uomo né Donna, né carne né pesce, né bello né brutto,"Stage Beauty" a colpi di humour anglosassone ci riempie piacevolmente gli occhi con le scene e i costumi del XVII secolo, ma una volta chiuso il sipario non lascia molta voglia di applaudire lo spettacolo.

Max Morini - Film Up


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