HOME PAGE
OMBRE ROSSE - NIRVANA
FILM IN PROGRAMMAZIONE
FILM IN CALENDARIO
LISTINO PREZZI
COME RAGGIUNGERCI
LE NOSTRE INIZIATIVE
SERVIZI ONLINE


     CAST


Jacques Villeret, Josiane Balasko, André Dussollier


     PREMI

 


     RECENSIONI


La vicenda di Jojo e Lulu Braconnier, i personaggi principali di Omicidio in Paradiso, sembra una rivisitazione, in chiave se possibile più acida, di quella dei coniugi Rose de La guerra dei Roses. Anche loro sfiaccati da un matrimonio segnato da rancori e aperte ostilità, sono arrivati al limite della sopportazione. Anche loro meditano il gesto estremo: l'omicidio. Che sarà in Paradiso, solo perché questo è il nome della fattoria che Lulu ha ereditato dai suoi genitori, e dove Jojo è stato allevato da trovatello prima che sposasse la figlia del fattore. L'affinità tematica con il film di De Vito vale solo per gli spettatori più giovani, o meglio per chi non ha mai visto Ho ucciso mia moglie (1951) di Sacha Guitry, al cui soggetto si ispira direttamente la sceneggiatura di Omicidio in Paradiso. Che si svolge anch'esso nella provincia francese, teatro di tanti capolavori del poliziesco d'oltralpe. La felice intuizione di Guitry, puntualmente ripresa da Becker, fu quella di innestare una trama noir in un contesto brillante, pur senza mai sprofondare nella farsa vera e propria. Resta pressoché immutata la trovata più originale del film: quando Jojo apprende dell'esistenza dell'avvocato Jacquard, infallibile difensore di uxoricidi, si precipita nel suo studio e con uno stratagemma riesce a farsi raccontare le modalità di un delitto che possa essere scambiato per un atto di legittima difesa, e come tale impunibile. Acquisite le preziose informazioni, Jojo torna a casa e riesce a realizzare il suo diabolico progetto, aiutato dal fatto che la moglie ha effettivamente tentato di ucciderlo. Il processo che ne consegue è quasi una formalità: tutti gli abitanti del paese, infatti, sono pronti a giurare sull'irreprensibilità di Jojo e sulla malvagità della moglie e il giudice si lascia persino andare ad una entusiastica dissertazione sulla passione filatelica che condivide con l'imputato.
Abile a disegnare deliziose figurine di contorno (l'anziana maestrina, il barista e sua moglie), Becker è ancora più esperto nel tratteggiare i personaggi principali, aiutato da uno strepitoso terzetto di attori. Josiane Balasko, nei panni di Luli, riesce a stemperare la sgradevolezza del suo personaggio con piccoli accenni di umanità che la rendono impagabile; Jacques Villeret ha buon gioco a modulare il suo Jojo sugli stessi toni di beata ingenuità propri del ruolo già rivestito ne La cena dei cretini. Infine André Dussolier, che è l'avvocato Jacquard, il cui duetto con Villeret resta uno dei momenti più felici della commedia.

Alberto M. Castagna - Kataweb cinema


 |    festival    |   trailer   |    sito ufficiale   |