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CAST
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(voci) Michel Piccoli, Anouk Grinberg, Annie Girardot,
Michel Galabru, Manuela Gourary, Laurentine Milebo, Kevin
Hervé, Coline Girerd
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PREMI
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RECENSIONI
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Il 15 ottobre, in concomitanza con l'uscita nelle librerie
dell'omonimo romanzo edito dalla Einaudi Ragazzi, approda
sui nostri schermi "La profezia delle ranocchie", opera del
regista Jacques-Rémy Girerd in collaborazione con la
Folimage, una delle più importanti società d'animazione
francesi.
Il film, per cui ci sono voluti sei anni interi di intenso
lavoro, narra la storia di una moderna famigliola (padre
anzianotto, madre africana e figlioletto adottivo) che si
trova a dover fronteggiare un secondo, terribile diluvio
universale. La sera prima della catastrofe le rane delle
varie lagune si riuniscono in gran segreto per confrontare i
propri calcoli in merito all'alluvione, e quando è chiaro
che pioverà ininterrottamente per quaranta giorni e quaranta
notti, e che quindi gli umani non avranno scampo, alcune di
loro mettono in guardia il piccolo Tom e la sua amica Lili.
È così che ha inizio questa favola, a metà tra una sorta di
rivisitazione in chiave moderna della storia dell'arca di
Noè ed un film monito sull'ambiente, sulla solidarietà e
sulla pacifica convivenza. Girerd, che è uno dei pilastri
dell'animazione francese degli ultimi venti anni, ha insomma
realizzato un cartone animato in grado di veicolare una
importante morale attraverso il linguaggio semplice della
favola, che riesce a far sorridere, e contemporaneamente
riflettere, i bambini.
A partire dall'eterno conflitto tra Bene e Male (e, dunque,
tra il Buono e il Cattivo) fino all'inevitabile lieto fine,
ne "La profezia delle ranocchie" ci sono davvero tutti i
temi peculiari di una storia per l'infanzia, arricchiti da
pennellate qua e là di comicità ed ironia. E proprio in
questo senso, grande merito hanno i doppiatori italiani che
hanno prestato la voce ad alcuni dei personaggi del film: la
coppia di elefanti Simona Izzo-Ricky Tognazzi è
assolutamente irresistibile, mentre la tartaruga Anna
Marchesini risulta piuttosto comica nel suo delirio di
onnipotenza; a questo proposito, è interessante sottolineare
come in questo cartone animato, dove tutto risponde ai
canoni tradizionali della fiaba, l'unico aspetto
anticonvenzionale è stranamente l'antagonista, perché viene
interpretato proprio dalla tartaruga, un animale solitamente
tenero ed innocuo, che non ha davvero i tratti tipici del
"cattivo" per antonomasia.
Altra caratteristica importante, questa volta esente
dall'ambito contenutistico, è l'estetica assolutamente
originale del film. Tutti i disegni (più di un milione) sono
stati fatti a mano e presentano soggetti dalle proporzioni
volutamente alterate, quasi come se fossero opera dei
bambini stessi; ma, d'altro canto, i paesaggi di sfondo
sembrano delle vere e proprie pitture ad acquerello, fatte
di incantevoli tonalità pastello, morbide e delicate, ed
impreziosite da intensi giochi di luci ed ombre.
"La profezia delle ranocchie", dunque, è soprattutto un
cartone animato per bambini, ma anche, per un pubblico più
adulto, un film d'animazione originale ed intrigante che ha
la sua ciliegina sulla torta nella notevole colonna sonora,
realizzata da Serge Besset ed eseguita dall'Orchestre
Philarmonique de Sofa.
Laura Spina - Film Up
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