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CAST
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Emmanuelle Devos, Clovis Cornillac, Laura Smet, Alice
Verlinden, Chloé Verlinden, Colette Emmanuelle, Gil Lagay
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PREMI
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RECENSIONI
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È madre di due gemelle ed è in attesa del suo terzo figlio,
ma Elise è soprattutto la moglie di Gilles. Lui è l'uomo che
ama e che ad ogni fine giornata aspetta con ansia a casa,
sbirciando dalla finestra della cucina se tarda ad arrivare.
Gilles è un uomo semplice, lavora agli altiforni come molti
degli abitanti del villaggio ed è sereno: la sua vita e la
sua famiglia lo soddisfano e lo rendono felice. Messe a
letto le bambine i due coniugi passano la sera in cucina: si
guardano, divisi solamente dalla tavola di legno grezzo dove
cenano, si desiderano e si amano profondamente. Ma quando la
sorella più giovane di Elisa, Victorine, si inserisce in
quell'equilibrio perfetto tutto si confonde e vacilla. La
giovinezza e l'entusiasmo passionale di quest'ultima
sconvolge Gilles che di lei si innamora perdutamente. Dopo i
primi dubbi del tradimento, Elisa deve rendersi all'evidenza
e alla terribile rivelazione del marito reagisce con una
comprensione inattesa ma non meno tragica. La macchina da
presa del regista francese Frédéric Fonteyne, di cui nel '99
avevamo apprezzato la sua "Relazione privata", si fa più
vicina alla protagonista, osservando ogni più piccolo
dettaglio di quella inaudita sofferenza e della altrettanto
incomprensibile decisione a ritrovare la perduta serenità.
Una sempre più dolente Elisa attende con il medesimo amore
alle sue mansioni, aggiungendo le necessarie attenzioni nei
confronti dell'insana passione di Gilles. La sua constante
sofferenza è così messa in secondo piano in nome della
relazione coniugale, della famiglia. Concentrata su questo
"salvamento", Elisa perde inesorabilmente la propria essenza
e vitalità, tutto ciò insomma che ogni giorno fino a quel
momento l'ha resa forte e appassionata. Segue ogni sguardo
di Gilles, lo segue e lo sostiene nella sua insana passione
certa che presto o tardi gli passerà. E così è. A Gilles,
con lo buone o le cattive l'amore per Victorine gli passa.
Ma nonostante la ritrovata consuetudine famigliare Elisa non
riesce a recuperare la sua serenità. Le sue poche lacrime
rivelano un malessere insanabile, mentre i suoi gesti
quotidiani non lasciano trasparire più alcuna placidità. Uno
splendido racconto in cui le atmosfere sembrano sospese in
un'era senza tempo, ricordando quelle dei romanzi di Simenon,
in cui i personaggi vivono ai margini della propria vita
lasciando che il resto del mondo li dimentichi. La regia di
Fonteyne non lascia nulla al caso, ogni fotogramma è
intensamente concentrato sul viso mobile e affascinante
della protagonista, una eccezionale Emmanuelle Devos.
Splendido momento della Mostra.
Valeria Chiari - Film Up
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