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CAST
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Nicole Kidman, Lauren Bacall, Anne Heche, Danny Huston,
Cameron Bright, Arliss Howard
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PREMI
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RECENSIONI
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Domina Nicole Kidman, ormai macchina celibe del cinema. Se
intorno a lei - corpo stilizzato, capelli da monello - ci
fosse il vuoto assoluto, il film sarebbe sempre film. Tutto
nel suo viso, inquadrato minuto per minuto, tipo l'Empire
State Building di Warhol. Una sequenza interminabile la vede
senza espressione fino alle lacrime. (...) La fotografia
misteriosa e solenne (del genio Harris Savides, 'Elephant',
'Gerry', che ha anche sceneggiato insieme a 'Finding
Forrester', tutti di Gus Van Sant) costruisce un set magico,
conturbante. Al centro la geometria di un altro mito,
Central Park, dai lineamenti non meno espressivi di quelli
di Nicole. Ponticelli, sottopassaggi, curve, spianate e
cespugli, ogni angolo è una scheggia di altri set. Inoltre,
la sceneggiatura è scritta da Jean Claude Carrière, penna
storica a partire dagli anni `50 (da Tati all''Oscuro
oggetto del desiderio'). Un francese più un inglese artista
di spot pubblicitari all'opera seconda, Jonathan Glazer
('Sexy Beast'), l'australiana Kidman e il figlio d'arte
Danny Huston (figlio di John). Conclude il supercast, Lauren
Bacall. (…) Il film si avvolge su se stesso, s'impantana,
suona sempre lo stesso solco. Ma che importa. Ogni frammento
canta per conto suo e dice di un film che avrebbe potuto
essere, al di là del gioco 'Sean sì Sean no'. E Nicole
Kidman nei suoi virtuosismi esasperati sa alla fine amare
davvero qualcuno inadeguato, asimmetrico, non convenzionale,
di più e oltre il marito banale alto-borghese, dedito allo
jogging, alla buona tavola e alla moglie del suo migliore
amico.
Mariuccia Ciotta, 'Il Manifesto', 9 settembre 2004
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